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Piazza di Siena è come un ‘jolly’ per Karl Cook. Una sorta di amuleto porta fortuna viste le performance che lo scorso anno e anche in questa edizione lo hanno visto protagonista insieme alla brillante Caracole de la Roque.

Dalla strepitosa vittoria nel Rolex Grand Prix nel 2024 all’altrettanto esaltante successo nella Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo di ieri, la carriera del 34enne cavaliere californiano ha messo il turbo prendendo un corso completamente diverso, con il picco dell’argento olimpico a squadre di Parigi della scorsa estate.

E chi, alla vigilia della 92esima edizione dello CSIO di Roma - Master d'Inzeo, vedeva Cook e Caracole tra i binomi da tenere sotto osservazione, ha subito trovato conferma con il contributo che questo formidabile binomio ha dato alla vittoria del team a stelle e strisce nella Nations Cup.

 

La doppietta nel mirino

Cook ha dichiarato di voler mantenere Caracole il più possibile rilassata in vista della difesa del titolo nel Rolex Gran Premio Roma di domenica. Semmai è lui a sentire una certa pressione: “Senza Piazza di Siena non sarei riuscito a partecipare alle Olimpiadi, quindi ovviamente ho dei ricordi molto belli e felici e sono entusiasta di esserci tornato! Ma questa volta è tutto molto diverso. L'anno scorso non avevo aspettative. Mi sono lanciato e basta. Ora è un po' diverso...”. ha spiegato.

E tuttavia, a conferma di ciò che si dice delle ‘californian vibes’, Cook sa davvero surfare sulle grandi emozioni dello sport e, pensando all’obiettivo del Gran Premio che ha davanti, respira, sorride e dice: “finora, tutto bene...”.

Ma attenzione, il suo motto è ‘Se vale la pena di farlo, vale la pena di strafare’.

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