Piazza di Siena

 

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Appassionante edizione della Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo, nell’88º CSIO di Roma a Piazza di Siena.
La vittoria è andata al Belgio dopo un barrage con la Germania: ancora un percorso netto, il terzo nella gara, per la tedesca Kendra Claricia Brinkop, con Kastelle Memo, ma lo stesso ha fatto il belga Gregory Wathelet, con Nevados S, che ha completato il percorso in 36.01 contro il 36.63 dell’antagonista.

Olivier Philippaerts su H&M Extra, Yves Vanderhasselt su Jeunesse e Jerome Guery su Quel Homme des Hus, sono stati gli altri componenti del quartetto vincitore. Per il Belgio si tratta del secondo trionfo nella Coppa delle Nazioni romana: il primo era arrivato nel 2014, quando in squadra c’erano altri due Philippaerts: Ludo e Nicola, rispettivamente padre e gemello di Oliver.

È la quinta volta che negli ultimo quarantennio la competizione a squadre è stata decisa dal barrage: l’ultima era stata nel 2013, addirittura con tre team con l’Ucraina che la spuntò su Germania e Francia. In precedenza si era arrivati allo spareggio nel 2008, nel 1995 e nel 1994.

La rivelazione della Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo di oggi è stata la tedesca Kendra Claricia Brinkop che se l’è giocata al barrage con Gregory Wathelet: "È stato fantastico far parte di questa squadra. Ringrazio tantissimo la Young Riders Academy, supportata da Rolex, per tutto il sostegno che ho nella mia attività: mi ha consentito di crescere molto, agevolandomi nella maturazione. Roma è un concorso splendido, è stato elettrizzante disputare a sorpresa questo barrage al posto di un grande cavaliere come Marcus Ehning: il mio cavallo ha saltato così bene nelle due manche che il mio capo equipe Otto Becker ha detto 'tocca a te...', sono felice di averlo ripagato della fiducia".

È stata invece una Coppa delle Nazioni romana molto amara per l’Italia: gli azzurri hanno chiuso al penultimo posto nella prima manche con un totale di 20 penalità (4 per Riccardo Pisani su Chaclot, 8 per Luca Marziani su Lightning ed Emanuele Gaudiano su Chalou e le 12 di Giulia Martinengo Marquet su Elzas), restando così esclusi dalla seconda manche.

 

Foto CONI / Simone Ferraro






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